PRIME SETTIMANE DI SCUOLA DENSE DI ESPERIENZE

Molte sono state le sperienze e le attività che abbiamo svolto in questo primo periodo di scuola.
La prima settimana, come è ormai tradizione, abbiamo organizzato una festicciola per dare il benvenuto ai bambini della classe prima che , quest’anno hanno iniziato il loro percorso a scuola.
Ogni classe ha preparato qualcosa per i compagni di prima: piccoli doni, disegni, filastrocche, scenette spiritose relative alla vita  a scuola….
Ci siamo ritrovati tutti assieme nella palestra comunale  per salutarci e per augurarci un buon anno scolastico, così abbiamo trascorro un piacevole pomeriggio!
A questa sono seguite altre esperienze  piacevoli ed interessanti.
Venerdì, 28 settembre, noi alunni della classe quinta siamo andati a Faedis a visitare la mostra fotografica “IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO” allestita su una collina , dietro il paese, nelle sale del castello Zucco.
Alla mostra erano esposte fotografie di partigiani scattate dall’artista Danilo De Marco. Le foto erano gigantesche, occupavano intere pareti. Erano molte ed enormi: circa cinquanta gigantografie in bianco e nero impresse su tela .
Rappresentavano volti di uomini e donne ormai anziani. Si tratta dei volti di partigiani  che  hanno combattuto per la libertà. Questi volti trasmettevano sentimenti diversi: orgoglio, tristezza, paura, nostalgia, delusione.
Nelle loro pupille si notavano le case, i muri, le strade…. che  i loro occhi guardavano nel momento in cui sono state scattate le foto.
Questo particolare ci ha colpito molto. Gli occhi vedono  e ciò che si vede rimane impresso nella  mente come ciò che coglie l’obiettivo della macchina fotografica rimane impresso sulla pellicola. Da qui sono nate parecchie riflessioni relative a ciò che hanno visto gli occhi di queste persone nel corso della loro vita. Si tratta di uomini e donne che per la libertà hanno rinunciato alla propria vita, alla propria famiglia, alla propria identità e al proprio nome .
Credendo fermamente nel valore della libertà, si sono uniti e hanno combattuto, in segreto, di nascosto.  La nostra guida, il signor Daniel Poiana di Faedis ci ha spiegato che  queste persone combattevano nella clandestinità e quando sei un clandestino, meno gli altri sanno di te e meglio è; da qui l’esigenza di un doppio nome, di una doppia vita.
Sono volti di persone che si sono unite ed hanno avuto il coraggio di dire No! Volti rugosi segnati dal tempo; in ogni ruga sembra nascondersi l’intensità della vita, un’altalena che sale e scende. Da questi volti traspaiono anche la  forza data dall’unione e  dalla consapevolezza di non essere soli e la  dolcezza  originata dal coraggio di lottare per il bene della comunità.
Mentre osservavamo le foto, tra i flash delle macchine fotografiche e bisbigli dei nostri compagni, una voce elencava i nomi e i soprannomi : Peperone, Gira, Teribile, Athos, Walkiria, Giulia, Cid, Pucci, Lino, Charles, Luzi, Nada, Colombo, Barone Rosso, Amazzone… ogni nome racchiude una storia diversa, fatta di svolte penose, fughe, difficili rientri.
Questa visita  é  stata un’occasione per riflettere sul dolore e la sofferenza provocati dalla guerra e per allontanare l’indifferenza per il dolore che vivono gli altri. Far finta di non vedere è facile e comodo!
Pensiamo che sia giusto lottare per valori comuni come la libertà , la giustizia, la pace, la salute.  Bisogna unire le forze per difendere il bene di tutti, questo è il pensiero che abbiamo avuto tutti tornando a scuola .
Classe quinta – scuola primaria bilingue

2o12 430Molte sono state le sperienze e le attività che abbiamo svolto in questo primo periodo di scuola.
La prima settimana, come è ormai tradizione, abbiamo organizzato una festicciola per dare il benvenuto ai bambini della classe prima che , quest’anno hanno iniziato il loro percorso a scuola.
Ogni classe ha preparato qualcosa per i compagni di prima: piccoli doni, disegni, filastrocche, scenette spiritose relative alla vita  a scuola….
Ci siamo ritrovati tutti assieme nella palestra comunale  per salutarci e per augurarci un buon anno scolastico, così abbiamo trascorro un piacevole pomeriggio!
A questa sono seguite altre esperienze  piacevoli ed interessanti.

Venerdì, 28 settembre, noi alunni della classe quinta siamo andati a Faedis a visitare la mostra fotografica “IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO” allestita su una collina , dietro il paese, nelle sale del castello Zucco.
Alla mostra erano esposte fotografie di partigiani scattate dall’artista Danilo De Marco. Le foto erano gigantesche, occupavano intere pareti. Erano molte ed enormi: circa cinquanta gigantografie in bianco e nero impresse su tela .
Rappresentavano volti di uomini e donne ormai anziani. Si tratta dei volti di partigiani  che  hanno combattuto per la libertà. Questi volti trasmettevano sentimenti diversi: orgoglio, tristezza, paura, nostalgia, delusione.
Nelle loro pupille si notavano le case, i muri, le strade…. che  i loro occhi guardavano nel momento in cui sono state scattate le foto.
Questo particolare ci ha colpito molto. Gli occhi vedono  e ciò che si vede rimane impresso nella  mente come ciò che coglie l’obiettivo della macchina fotografica rimane impresso sulla pellicola. Da qui sono nate parecchie riflessioni relative a ciò che hanno visto gli occhi di queste persone nel corso della loro vita. Si tratta di uomini e donne che per la libertà hanno rinunciato alla propria vita, alla propria famiglia, alla propria identità e al proprio nome .
Credendo fermamente nel valore della libertà, si sono uniti e hanno combattuto, in segreto, di nascosto.  La nostra guida, il signor Daniel Poiana di Faedis ci ha spiegato che  queste persone combattevano nella clandestinità e quando sei un clandestino, meno gli altri sanno di te e meglio è; da qui l’esigenza di un doppio nome, di una doppia vita.
Sono volti di persone che si sono unite ed hanno avuto il coraggio di dire No! Volti rugosi segnati dal tempo; in ogni ruga sembra nascondersi l’intensità della vita, un’altalena che sale e scende. Da questi volti traspaiono anche la  forza data dall’unione e  dalla consapevolezza di non essere soli e la  dolcezza  originata dal coraggio di lottare per il bene della comunità.
Mentre osservavamo le foto, tra i flash delle macchine fotografiche e bisbigli dei nostri compagni, una voce elencava i nomi e i soprannomi : Peperone, Gira, Teribile, Athos, Walkiria, Giulia, Cid, Pucci, Lino, Charles, Luzi, Nada, Colombo, Barone Rosso, Amazzone… ogni nome racchiude una storia diversa, fatta di svolte penose, fughe, difficili rientri.
Questa visita  é  stata un’occasione per riflettere sul dolore e la sofferenza provocati dalla guerra e per allontanare l’indifferenza per il dolore che vivono gli altri. Far finta di non vedere è facile e comodo!
Pensiamo che sia giusto lottare per valori comuni come la libertà , la giustizia, la pace, la salute.  Bisogna unire le forze per difendere il bene di tutti, questo è il pensiero che abbiamo avuto tutti tornando a scuola.

Classe quinta – scuola primaria bilingue

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