Carnevale a Orsaria: intervista alla signora Renella Paoluzzi

masuttiUn articolo a cura della Redazione RDF di Premariacco classe IVa.
La nostra giornalista Erica M. intervista la signora Renella Paoluzzi.
Per il tema del Carnevale di Orsaria ho avuto il piacere di parlare con la signora Renella Paoluzzi,che ha 80 anni ed è nata proprio a Orsaria nel 1932. La signora non ha voluto farsi riprendere e farsi fotografare, ma ha risposto molto volentieri con grande approfondimento alle mie domande….

Da quando è nata, la signora ha sempre assistito e partecipato al Carnevale, perché lei è nata nella famiglia organizzatrice e preparatrice delle mascherate. Verso i primi di novembre, nella sua casa d’origine si riuniva il comitato che decideva il tema della mascherata e pensavano a che carri fare e come realizzarli. La mascherata si divideva in due parti: la prima trattava argomenti di attualità nazionali o mondiali senza essere volgare e offensiva; la seconda parte invece era la farsa tra Carnevale e Quaresima, con arbitro il presidente della mascherata, che per moltissimi anni è stato uno zio della signora. La signora Renella ha l’elenco dei temi delle mascherate dal 1920. Lei ha anche recitato qualche volta sui carri e ha partecipato, sopratutto con la sorella Maria, fino al 1986.

Poi,venuti a mancare i più anziani, sono entrati dei giovani che purtroppo non hanno avuto grande successo e, a causa di con le numerose autorizzazioni che servono, hanno rinunciato con l’ultima mascherata del 2001. Renella ci ha raccontato che le origini del Carnevale non sono certe, ma si sa di un gruppo di orsariesi che hanno reso omaggio addirittura a Giulio Cesare quand’era a Cividale. La signora ricorda ancora che i testi erano sempre in friulano, scritti tante volte da Maria, e che mentre le battute degli attori sui carri erano preparate quelle di Carnevale e Quaresima non lo erano. I due personaggi, che erano due uomini, uno dei quali travestito da donna, si trovavano poco prima della mascherata, decidevano l’argomento da portare in scena e poi recitavano a ruota libera. Solo dopo la seconda guerra mondiale partecipano anche le donne.

La prima domenica di Quaresima si faceva una grande frittata con gli ingredienti raccolti in giro per il paese. Con i proventi della mascherata è stato costruito il monumento ai caduti vicino l’ex-scuola e il pennone in piazza. La signora ha tantissime cose da raccontare e da far vedere che non basta un libro per riassumerle, però mi ha gentilmente imprestato uno scritto di sua sorella che concentra tutti i ricordi della mascherata. Grazie signora Renella!