Classe 4° Primaria Bilingue di San Pietro al Natisone con classe 4° A Primaria di Manzano
Le tradizioni popolari cambiano da paese a paese…provate a metterle a confronto!
E' per questo che ho pensato di chiederevi notizie, fotografie, informazioni…Potreste ricercare su internet, ma anche negli archivi della vostra parrocchia…anche le case dei vostri compaesani saranno piene di documenti e di sicuro ci sarà qualcuno, magari una persona anziana che potrà raccontarvi storie ed avvenimenti della tradizione popolare della vostra comunità …
Buona ricerca, mie cari! Verrò a trovarvi qui in questo spazio e da qui potrete chiedermi aiuto e consigli…io ci sarò! Il vostro amico Pino, l'aiutante del Professor Antonius.
classe quarta » Scuola: bilingue »
Alla mostra
carla » Scuola: »
E’ la festa del Santo Patrono
Come viene chiamato?
Festa di San Valentino.Eravamo curiosi di sapere perché è stato scelto lui come Patrono. Abbiamo scoperto che….
A seguito di una epidemia di peste nel 1536 a Manzano fu fondata una Confraternita dedicata a San Valentino(che era considerato protettore contro la peste e l’epilessia oltre che degli innamorati).Aveva lo scopo di aiutare i poveri e aiutare la parrocchia.
La confraternita organizzava la festa del Santo e con la vendita del pane benedetto a forma di “S
simone e martina » Scuola: bilingue »
rogazioni
Dal momento che le rogazioni si svolgono tutt ' oggi siamo stati anche noi protagonisti attivi. Infatti , muniti di macchina digitale, il 25 aprile, ci siamo divisi fra i vari paesi dove viene ancora celebrato questo rituale. Precedentemente abbiamo approfondito l' argomento con i nostri genitori e nonni.
Il 24 aprile ci siamo poi recati a Rodda, paese dove le rogazioni si fanno ancora. Abbiamo fatto tutto il percorso della processione e abbiamo visto numerosi altarini già allestiti.Abbiamo poi incontrato gente del posto che ci ha raccontato come si svolgevano in passato, come si svolgono oggi e anche alcuni aneddoti simpatici legati alle rogazioni.
pietro e barbara » Scuola: bilingue »
rogazioni
Dal momento che le rogazioni si svolgono ancora oggi si può parlare in presente in quanto il rituale non ha subito grossi cambiamenti.
I fedeli si incontrano la mattina presto nel luogo tradizionale di partenza delle rogazioni. Qui un uomo del paese prende in mano una grande croce e da quel momento fino alla fine del percorso ha il compito di fare da aprifila. La croce è seguita dagli altri uomini del paese, poi dal sacerdote vestito di bianco e dai babmini che hanno il ruolo di chirichetti che a turno portano il Vangelo e l' acqua benedetta. La processione si conclude con le donne. Lungo il percorso che tocca numerose borgate e altarini, i partecipanti pregano il rosario, ripetano le litanie e intonamno canti religiosi sia in italiano che in sloveno. Davanti ogni altarino il sacerdote legge un passo del Vangelo e benedice i campi e i paesi circostanti. Il mrituale prevede la formula latina dove il sacerdote invoca la protezione contro la tempesta, le alluvioni, la siccità e il terremoto. Ad ogni invocazione i fedeli rispondono in latino "liberamus Domine".
La processione è lunga qualche chilometro e di solito nell'ultimo paese alla fine del rituale religioso, i fedeli si fermano a mangiare e a bere in compagnia. Di solito sono giovani del paese che si occupano della ristorazione.
La festa che segue le rogazioni dura fino a sera tra chiacchiere, carte, pallone e canti. In passato tutto era accompagnato anche dal suono della fisarmonica.
emanuel » Scuola: bilingue »
rogazioni
Vi partecipano tutti gli abitanti del paese e in alcune zone anche abitanti di
paesi vicini o semplicemente gente curiosa di vivere una tradizione
particolare.
6.COSA SI FACEVA NELLE FAMIGLIE IL GIRNO PRIMA DELL' EVENTO?
Questa è una tradizione che ha origini lontane ma che si svolgeancora. In passato, i giorni prima delle rogazioni, la gente era impegnata a sfalciare e pulire là dove sarebbe passata la processione.Il giorno della vigilia, le donne si dedicavano all' allestimento degli altarini con fiori, candele e immagini sacre, cosa che si fa anche oggi.
elena » Scuola: bilingue »
rogazioni
Le rogazioni fanno parte della tradizione religiosa solo di alcuni paesi delle Valli del Natisone, ma in generale, ogni comune le festeggia.Noi abbiamo seguito da vicino le rogazioni di Rodda, Mersino, Tercimonte, Cosizza e Topolò.
maddalena » Scuola: bilingue »
rogazioni
Le rogazioni si svolgono il 25 aprile giorno di San Marco.Il periodo è quello primaverile, quando la natura sta per risvegliarsi dal lungo sonno invernale, dove i prati iniziano a verdeggiare e gli alberi a fiorire.
Dejan e Lore » Scuola: bilingue »
le rogazioni
L'evento descritto nella fotografia fa parte di un rituale religioso tipico di alcune zone delle Valli del Natisone, le rogazioni di San Marco.
Si tratta di una processione che si snoda lungo le strade e i sentieri di alcuni paesini,facendo fermate davanti ai numerosi altarini che si trovano lungo il percorso.Ad ogni fermata avviene la benedizione del sacerdote e la lettura di passi del Vangelo.Lo scopo principale è quello di allontanare, con la preghiera,ogni bevento naturale che potrebbe danneggiare il raccolto o le abitazioni dei paesi.
2. COME VIENE CHIAMATO?
Questa processione prende il nome di "rogazioni di San Marco" o "precesia Svetega Marka" (processione di San Marco).
PINO L'AIUTANTE DEL PROF.ANTONIUS » Scuola: »
ECCO LE DOMANDE PER COMPILARE LA SCHEDA
Ho chiesto aiuto al prof. Antonius che come sapetre lavora all'Università e al Centro di Catalogazione Beni Culturali della regione Friuli Venezia Giulia.
Rispondete inserendo le risposte che sono il frutto della vostra ricerca!
Di che evento si tratta? (religioso o civile)
Come viene chiamato?
In che occasione si volge?
In che periodo?
Dove si svolge?
Chi vi partecipa? Chi è il protagonista?
Da cosa è accompagnato? (musica, canti, poesie, filastrocche, stendardi, statue professionali, cibi particolari, oggetti, …)
Cosa si faceva nelle famiglie i giorni prima dell’evento? Come ci si preparava all’evento?
Come si svolgeva?
Si svolge ancora oggi? E’ cambiato qualcosa rispetto a come si svolgeva nel passato?
Quali fonti avete usato per ottenere le vostre informazioni?
(interviste a persone che conoscevano l’evento: fonti orali; libri e giornali: fonti scritte; fotografie e filmati: fonti visive; oggetti: fonti materiali)
classe quarta » Scuola: bilingue »
LE NOSTRE TRADIZIONI PASQUALI
Elena e Simone ci hanno detto che anche in uno dei nostri paesini (Azzida) si festeggia in maniera simile alla vostra il patrono S. Valentino.
Oggi vi vogliamo raccontare le nostre tradizioni pasquali.
Innanzittutto abbiamo scoperto che la settimana Santa, quella prima di Pasqua, era dedicata alle pulizie.Si puliva tutto, case, stalle, camini, posate di rame.
Le donne poi preparavano i dolci tradizionali: ' kruh te obiejen' (pane benedetto) 'golobica' (colomba) 'gubanca' (gubana). Tutti e tre ricoprivano il ruolo dell' attuale colomba.
Il Giovedì Santo le campane suonavano per l'ultima volta.Da quel giorno fino Sabato Santo il loro suono sarebbe stato sostuito dal suono di particolari oggetti di legno ( laskotac-barljevka- darlica).Anche noi abbiamo provato a suonarli , ce li ha portati a scuola Giovanni Coren , il nostro super esperto delle Valli !
Il venerdi Santo , i paesani recitavano il Via Crucis.
Quando arrivava il Sabato Santo le campane suonavano nuovamente il Gloria e la gente , in qualunque posto si trovasse, si lavava le mani e il viso in segno di purificazione. Nel pomeriggio c'era la benedizione del pane. Si poneva nel cesto più bello una tovaglia bianca ricamata con sopra la " golobica" le uova sode, il salame, il pane , e per le bestie un sacchetto di crusca e una manciata di sale.
Alla sera , dopo la messa , venivano benedetti il fuoco e l' acqua.Dopo la funzione i giovani del paese raccoglievano le braci e le distribivano per le famglie.
La domenica di Pasqua prima della colazione,tutti si recavano in chiesa a rievere la comunione. Dopo la messa si consumava la colazione con i cibi benedetti il giorno prima. In alcuni paesi i gusci delle uova sode venivano sparsi intorno alla casa per tenere lontane le bisce.
Eccco qui, abbiamo finito. Questa volta, tutto ciò che abbiamo imparato è frutto delle nostre ricerche su internet e dei racconti dell' esperto Giovanni.Dobbiamo dire che alcuni di noi vivono ancora queste tradizioni, certo, non tutte. Ma Simone, Massimo, Mitja, Francesca,Miriana, Lorenzo, Kevin, Elena e Stefano non mancano mai alla benedizione dei cesti, alla benedizione del fuoco e alla colazione la domenica di Pasqua. Qualche fortunato come Simo ,Lore e Massi aiutano le nonne a preparare i dolci tipici.
Cari amici, abbiamo finito, era ora direte voi! La nostra prossima nostra missione sarà.........le Rogazioni! A presto!
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tradizioni a Manzano
La tradizione comune a tutti è la Festa del patrono.E’ San Valentino e la festa è il 14 febbraio.Eravamo curiosi di sapere perche’ il comune ha scelto Valentino come patrono .Abbiamo invitato a scuola il sig.Walter Peruzzi, memoria storica del paese
Ci ha raccontato che….
A seguito di una epidemia di peste nel 1536 a Manzano fu fondata una Confraternita dedicata a San Valentino(che era considerato protettore contro la peste e l’epilessia)Aveva lo scopo di aiutare i poveri e aiutare la parrocchia.
Una volta all’anno organizzava la festa del santo e vendevano il pane benedetto, le chiavette e le candele per raccogliere soldi.
Negli anni la festa è passata in mano al Comune.
Il signor Peruzzi ci ha raccontato che la sagra del patrono era la festa piu’ importante e attesa di Manzano.Il mercoledì prima della festa i giovani salivano sul campanile e cominciavano a scampanottare.
Nelle sere di giovedi’ ,venerdì e sabato in chiesa si pregava in onore del santo.La Messa solenne si celebrava alla domenica con tre sacerdoti e la cantoria.Seguiva la processione con la statua del santo lungo le strade addobbate con pali di robinie ricoperti di edera,bandierine colorate e drappi rossi alle finestre delle case.
Era anche il momento in cui le giostre arrivavano in paese.C’erano pure le bancarelle dove si vendevano LUVINS (lupini) SUCAR DI GURISSE (liquirizia) PEVARINS (biscotti pepati) VUES DI MUART (grissini a forma di x)
Non si poteva ballare perché la festa cadeva in quaresima.
Abbiamo intervistato il Parroco Don Nino e alcuni anziani del paese.
LORENZO ERIKA MADDALENA PIETRO EMANUEL IGOR » Scuola: bilingue »
OGGI...
Questo è stato il nostro primo lavoro. Voi avete qualche usanza o tradizione da raccontarci? Siamo curiosi...A presto!
ELENA STEFANO » Scuola: bilingue »
E OGGI...
Noi stessi abbiamo partecipato a questa usanza e abbiamo fatto anche delle foto.
FRANCESCA BARBARA » Scuola: bilingue »
IL PERCORSO DELLA DEVCETICA
un tempo la "devetica" era praticata in tutti i paesi delle Valli, perchè c'erano tante famiglie nei paesi e le signore spesso addirittura "litigavano " per ospitare la Madonna. Le famiglie erano inoltre molto numerose e tutti partecipavano alla processione.
MASSIMO DEJAN » Scuola: bilingue »
IL PERCORSO DELLA DEVITICA
MASSIMO DEJAN » Scuola: BILINGUE »
CHI
MARTINA MITJA » Scuola: BILINGUE »
COSA E QUANDO
Dai vari racconti e dalla testimonianza di nonna Silvia abbiamo ascoltato che nove giorni prima di Natale aveva inizio l' usanza della novena che nelle Valli del Natisone si chiama "devetica"(in sloveno da c si legge z, quindi la lettura ha questo suono DEVETIZA).Consisteva in una serie di preghiere in onore alla Madonna.
KEVIN SIMONE MIRIANA » Scuola: bilingue s. Pietro »
LA NOSTRA RICERCA
Il nostro territorio è ricco di tradizini ed usanze che in questo anno scolastico abbiamo studiato e approffondito con le nostre insegnanti.
E' proprio per questo motivo che guardando la foto qui sopra con il drappo rappresentante un' immagine sacra non abbiamo potuto fare a meno di pensara alla devetica.Volete sapere cos'è? Bene ora vi raccontiamo tutto ciò che abbiamo scoperto grazie alle nostre ricerche, interviste e letture di vecchi libri.
KEVIN- SIMONE-MIRIANA
Pino, l'aiutante del professor Antonius » Scuola: »
TRADIZIONI...
Vi consiglio di fare man mano una scheda per ogni oggetto della vostra ricerca rispondendo alle domande
DOVE
QUANDO
COSA
CHI
PERCHE'
Provateci...intervistate le persone, i nonni e le persone anziane sanno un sacco di cose! cercate sui libri e in internet! Se avrete modo di partecipare ai riti tradizionali o se intervistate le persone del paese... fate delle foto carine. Metteteci dentro anche le vostre facce!
quarta » Scuola: »
scusate!!!
Elena, invece, è convinta che quella scatolina di legno serva veramente per contenere il burro. Crede di averla vista ma non si ricorda dove. Abbiamo osservato l'immagine sacra e da lì siamo partiti per una ricerca sulle tradizioni religiose delle nostre Valli. Vi riscriviamo al più presto per raccontarvi cosa abbiamo scoperto! Ora andiamo ad inglese. A prestissimo!!!!
quarta » Scuola: bilingue »
siamo tornati
classe quarta » Scuola: via Liberta' »
un po' di indagini.....
Abbiamo visto le foto della fisarmonica e dei fisarmonicisti.Sapete dirci qualcosa?Qui a Manzano se ne sa poco.
Non abbiamo capito cosa e' quell'oggetto in legno simile a una scatoletta.Silvia dice che e' uno stampo per il burro?Cosa ne pensate???
A presto....
quarta » Scuola: primaria bilingue »
E' ORA DI PRESENTARCI
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Alice ,Sabrina e Rachele » Scuola: Scuola Primaria di Manzano »
ci presentiamo
Un nostro amico , tramite il computer ci dà delle ricerche da fare. Questa volta ci è toccato San.Valentino. Però non abbiamo trovato informazioni sulla chivetta.
SALUTI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Chiara & Silvia » Scuola: Manzano via Libertà ,Primaria »
Ciao, ci presentiamo
siamo i bambini della classe 4A di Manzano Via Libertà.
Noi siamo :Silvia, Chiara, Benedetta, Rachele, Alice G. , Sabrina, Martina, Carol,Alice P. , Leonardo, Tommaso, Emanuele , Jacopo, Davide, Matteo R. , Matteo Z. , Matteo F.
Tutti vi stiamo scrivendo... Vorremmo conoscervi...
Ciaoooooooo!!!!!!!!!!
Chiara & Silvia