GLOTTODIDATTICA ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA

DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA
L’età che va dai 3 ai 6 anni rappresenta una finestra privilegiata per l’acquisizione di una lingua straniera ma anche un’occasione che a volte viene persa, per la mancanza di preparazione linguistica e glotto-didattica necessaria.

In questo caso, un gruppo di bambini di tre anni numeroso (28 alunni), ma con tempi di attenzione e predisposizione ad apprendere molto buoni, un’insegnante con una buona padronanza dell’inglese, un po’ di confidenza con le tecnologie e voglia di giocare coi bambini, hanno permesso di avvicinare la lingua inglese anche a tre anni.

In tutto questo, la realtà del Circolo che, con una buona dotazione di computer e portatili Mac in tutte le scuole come base, ha avviato un processo di rinnovamento della didattica centrato, appunto, sull’integrazione delle tecnologie 2.0 nella didattica, ha giocato un ruolo importante.

Il sito della rete Ragazzidelfiume, di cui il Circolo di Manzano è capofila, ha rappresentato una piattaforma importante dove la conoscenza, lo scambio di materiali, la condivisione dei percorsi è stata non solo possibile ma ha anche stimolato la crescita professionale di molte/i insegnanti. Molto spesso, questa crescita è stata anche supportata da numerosi corsi interni di aggiornamento professionale sulle tecnologie.

Questo è stato il punto di partenza del percorso, che ha portato alla realizzazione di un cartone animato in lingua inglese.

Era necessaria però anche una storia che si adattasse ai contenuti linguistici di base e con uno sviluppo semplice, ma accattivante per bambini così piccoli.

La storia migliore è risultata quella di Leo Lionni, con un classico della letteratura per l’infanzia: “Piccolo blu e piccolo giallo”, adattato con un po’ di fantasia dall’insegnante, in modo da offrire dei dialoghi che si potessero anche drammatizzare e scelta anche per l’importante messaggio di integrazione della diversità e di amicizia (clicca qui per approfondire).

La copertina del libro

La copertina del libro

Infine: perché proprio un cartone animato?

Per dare la possibilità ai bambini stessi, di portare a casa qualcosa di “vivo” e “parlante”, che mantenesse la memoria sia della lingua che delle loro voci, oltre che dell’emozione;

per realizzare un prodotto vicino al loro mondo e alla loro esperienza quotidiana, con un format a loro familiare e comprensibile: quello dei cartoni animati guardati a casa, appunto.

Documentazione per i bambini dunque, ma anche per le famiglie, con un prodotto finale che fosse testimonianza tangibile del percorso fatto a scuola e facilmente fruibile.

Fini obiettivi GOLD

Familiarizzare con il pupazzetto che parla inglese

Familiarizzare con il pupazzetto che parla inglese

Il percorso

Il percorso di insegnamento intorno alla storia è partito a gennaio, ad inserimento concluso, con un intervento a settimana di circa un’ora e si è concluso agli inzi di giugno (clicca qui per andare alla pagina sulla programmazione).

Si è sviluppato in tre fasi, non distinte nettamente e percorse con alcuni “ritorni” alle fasi precedenti, per rispettare i tempi di apprendimento dei bambini e per fornire le necessarie ripetizioni.

Una prima fase, di familiarizzazione con la lingua e con la struttura delle attività, nonché con il personaggio che ha funto da mediatore si è svolta nel primo mese; ci sono poi state una seconda fase, volta al consolidamento di alcuni apprendimenti essenziali ma soprattutto a consentire una piena comprensione dei messaggi e una terza, infine, in cui gli apprendimenti sono stati “riciclati” per la realizzazione del prodotto multimediale, con lo scopo di stimolare la produzione linguistica.

What's your name?

What's your name?

Cantare una canzone in inglese

Cantare una canzone in inglese

Gioco con i personaggi della storia in cartoncino

Giocare con i personaggi della storia in cartoncino

I contenuti linguistici, sebbene proposti secondo criteri di gradualità (salutare prima, nominare componenti familiari e colori e presentarsi poi, infine impiegare le funzioni linguistiche “walking”, “I go” e “In the house”), non hanno seguito in realtà una scansione rigida ma sono stati proposti e riproposti ciclicamente nella seconda e terza fase.

Leggere animando con i gesti

Leggere animando con i gesti

Metodi

L’approccio è stato narrativo e la scelta è stata motivata dalla possibilità di contestualizzare la lingua e quindi di comprendere i messaggi senza il ricorso alla traduzione in italiano, che toglie senso all’uso dell’inglese.

Lo stile di insegnamento che ne è seguito, facendo leva su canali globali ed espressivi, ha reso l’utilizzo dell’inglese più naturale.

Sono stati chiaramente presi a modello i lavori di Caterina Cangià e T. Taeshner, glottodidatte che integrano all’insegnamento della lingua, teatro e multimedialità e traducono in didattica le più moderne scoperte sul funzionamento cerebrale e sulle modalità di apprendimento delle lingue nell’infanzia.

Alla lettura animata da parte dell’insegnante ha spesso fatto seguito la drammatizzazione che, data la tenera età dei bambini, è stata intesa come storia del corpo: per questo essa è stata guidata dall’insegnante rifacendosi ai modelli proposti dal “Format narrativo” e facendo leva soprattutto sulla gestualità.

una pagina del libretto

Una pagina del libretto

Le attività più strettamente linguistiche, sono state integrate da quelle pittorio-manipolative, che hanno avuto la finalità di consentire un ulteriore consolidamento della lingua: sono servite cioè, da un lato, come occasione di interazione individualizzata in lingua con l’insegnante nella realizzazione delle pagine del libretto associato alla storia (clicca qui per approfondire); dall’altro come momento cooperativo per la realizzazione dei cartelloni poi impiegati per il cartone animato (clicca qui per approfondire).

La realizzazione del cartone animato, per il quale è stata scelta la più semplice tecnica del passo a uno (scatto di fotografie in sequenza), è stato il momento di stimolo linguistico produttivo per i bambini; quello cioè in cui si è chiesto loro di esprimersi in lingua: per rispettare però i loro ritmi e tempi di apprendimento, la loro nascente capacità di esprimersi verbalmente, in alcuni casi non ancora ben sviluppata nemmeno in rapporto all’età, la partecipazione alle registrazioni vocali, effettuate sempre con il gruppo, è stata volontaria ed è stato accettato qualsiasi contributo in lingua e non necessariamente quello proposto o suggerito come stimolo dall’insegnante attraverso la pagina del libro mostrata in quel momento: in questo modo, ognuno ha detto quello che era in grado di pronunciare e ricordare, senza forzature.

I metodi sono stati dunque molteplici, a seconda delle finalità e di ciò che si intendeva perseguire in un dato momento, ma a tutti gli interventi ha fatto da sfondo un approccio costruttivista, alla continua ricerca di occasioni per imparare “facendo”.

Valutazione e ricadute

La valutazione è stata fatta soprattutto sul lavoro dell’insegnante e quindi è stata principalmente autovalutazione, tenendo in considerazione principalmente la risposta dei bambini; risposta che è stata attentamente verificata con schede di osservazione predisposte dall’insegnante stessa e compilate, a volte, rivedendo le riprese degli interventi.

Le ricadute sono state superiori alle aspettative: non solo c’è stato al termine del percorso l’apprendimento delle funzioni linguistiche (presentarsi, chiedere il nome e salutarsi) e del vocabolario proposti, ma anche un trasferimento degli apprendimenti ad altri contesti ludici oltre che, come testimoniato dai racconti di alcuni genitori, a contesti extra-scolastici.

Il cartone animato, condiviso in rete è piaciuto anche ad altri bambini di una scuola dell’infanzia del Circolo, che l’hanno potuto vedere e che hanno potuto esprimere i propri commenti in inglese, trascritti dall’insegnante.

Qui trovate un’articolata descrizione dell’esperienza che giustifica le scelte fatte con riferimenti teorici più completi ed espande il discorso sulle basi glottodidattiche del percorso, nonché quello sui principi metodologici.

Un breve VIDEO (clicca qui per vederlo nel sito INDIRE GOLD), sintetizza il percorso e le motivazioni essenziali.