GIOCANDO…

IMG_0258Caro diario,
scusa se non ti scrivo da qualche giorno, ma devi sapere che negli ultimi tempi sono particolarmente impegnata. A scuola stiamo lavorando per il nostro convegno- posvet che avrà come tema l’infanzia, il mondo dei bambini. Dobbiamo elaborare il logo, preparare gli inviti, i manifesti, i testi, le presentazioni degli ospiti. Abbiamo anche somministrato un questionario ai nostri compagni delle medie, abbiamo letto le risposte e tabulato i dati, in seguito scriveremo la relazione.
Come vedi, abbiamo parecchio da fare. Abbiamo anche svolto alcune lezioni particolamente divertenti.

La settimana scorsa, subito dopo ricreazione, sono entrati nella nostra aula due ragazzi. Per noi è stata una sorpresa, non sapevamo che dovevano venire. Entrati in classe, si sono presentati, ci siamo disposti in cerchio ed abbiamo fatto un gioco: ognuno di noi doveva fingere di avere un sasso in mano,  doveva  dire il proprio nome, doveva fingere di lanciarlo al compagno alla sua sinistra che si presentava, a sua volta. Pietro ha detto di chiamarsi Luigi ed è rimasto Luigi per tutta la lezione.
Abbiamo fatto due giochi di concentrazione: il codice segreto, simile al telefono senza fili e un gioco di incrocio di mani relativo a concentrazione e percezione del proprio corpo.
Il gioco che mi è piaciuto di più è stato LA CATENA. Sempre disposti in cerchio, ci siamo presi per mano ed abbiamo iniziato a muoverci creando un groviglio. Quando si creava un nodo, cioè quando eravamo ben intrecciati, dovevamo sciogliere la catena e tornare al cerchio iniziale.
La regola fondamentale era muoversi in silenzio assoluto e senza rompere la catena.
Ogni alunno doveva fare attenzione ai suoi compagni e fare in modo che nessuno soffrisse.
Questo gioco era relativo alla fiducia nell’altro e alle attenzioni per l’altro.
L’ultimo gioco che abbiamo fatto si chiama “ La preda e il cacciatore” Si gioca così: si scelgono due persone che vengono bendate, uno è preda e l’altro è cacciatore e deve catturare la preda.
La preda e il cacciatore devopno muoversi all’interno del cerchio formato dai compagni.
Al mio turno io ero il cacciatore e la preda era Alessandro D.
La preda faceva troppo rumore con le ciabatte ed io l’ho individuata subito, ho camminato verso di lei e l’ho catturata. Questa situazione è capitata anche a Giulia con Matteo R.
Anche questo gioco aveva un obiettivo: aguzzare l’ingegno e creare delle strategie per deviare il predatore, fare silenzio assoluto, necessario per la buona riuscita del gioco.
Mi sono divertita moltissimo.
Ora ti  lascio, caro diario! Vado a fare i compiti!

Anna C.

catena